Ultimo aggiornamento: 24 ottobre 2013 Utenti
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Fai di te un'isola
Ormai è diventata un’abitudine. O un vizio. Me ne vado in giro con buste di plastica e martelletto. Se vedete uno così lungo i binari del trenino per Pantano, sulle roccie di Marettimo, nelle Miniere di Masua, sui sassi rossi di Capo Pecora o tra le violacee pietre di Nebida, ebbene quello sono io. Nessuna passione per la geologia. Ma il gusto nel mischiare la materia, il terreno, il suolo. Di usare il colore come collante. Di dipingere con quello che trovo, non necessariamente tubetti comprati in un Negozio di Belle Arti.
Poi, come un’apprendista stregone, sbriciolo il tutto, lo pesto, lo mischio con acqua, acrilico, gesso e tutto quello che mi capita per le mani.
In questa raccolta di sassi in terra sarda mi ha aiutato Paola, isolana di Cagliari trapiantata nella bassa longobardia, che mi ha fatto scoprire una delle zone più affascinanti e selvatiche della sua Isola.

La ricetta dello stregone
Per Far di te un’isola occorre:
- una parte di terra della Laveria di Nebida
- una parte di erba secca e argilla della Laveria di Nebida
- due parti di pietre di varia natura della Miniera di Porto Flavia a Masua
- due parti di rocce viola di Capo Pecora

Si mischia il tutto con acqua, smalto, gesso, acrilico, cera, vinavil e si getta sulla tela con la spatola.
A piacere si possono aggiungere parole.

Fai di te un’isola Zoom

Fai di te un'isola
Terra, pietre, erba, sassi, acrilico, gesso, vinavil, acrilico, smalto e cera su tela
30x30 (2005)

Dedicato a "tottus is amigus de sa Sardegna" e ai minatori dell'Iglesiente.

La balena nell’acquario Zoom

La balena nell'acquario
Gesso, carta, acrilico, smalto, terra, briciole di pane, erba
40x30 (2005)

La balena si getta nell'acquario in cerca di cibo.
Continua idealmente il viaggio nelle isole.
Dedicato a mia sorella Alessia, pesce fra i pesci.

Sporcarsi le mani
Con i colori
Con le parole
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